L a festa dell’8 marzo a Ollolai ha avuto inizio alla vigilia della giornata della donna, quando sono state raccolte le mimose da offrire alle donne del paese. Un pomeriggio di testimonianza e di solidarietà al mondo femminile, quello di venerdì, grazie all’iniziativa della ex docente di farmacognosia dell’Università di Sassari, Margherita Satta, che ha invitato alcuni bambini e bambine delle elementari con i loro genitori per tagliare una mimosa invadente e per prendere alcuni ramoscelli di questa pianta per rendere omaggio alle donne del paese, appunto. i la pianta di mimosa rischiava di frantumare un plint in cemento su cui era installato un palo dell'Enel. Così un genitore ha buttato giù l’albero. Poco prima, però, Margherita Satta ha dato il benvenuto ai bambini e agli ospiti presenti, tra i quali c’era anche l’avvocato Marino Zedda di Gavoi, docente universitario, esperto in diritto ambientale, che ha al suo attivo numerose pubblicazioni. «Oggi buttiamo giù un albero di mimosa, ma contemporaneamente ne piantiamo tanti altri perché dobbiamo incrementare il nostro patrimonio boschivo». Così ha esordito la docente che ha continuato lanciando tre messaggi alle nuove generazioni: «Bisogna saper piantare gli alberi al posto giusto – ha detto – perché altrimenti possono far danno alle abitazioni; bisogna sostituire le piante sradicate con altri virgulti nuovi per arricchire i nostri boschi. Infine, ogni bambino prenda un mazzo di mimose da donare a una donna l’8 marzo». Inizialmente sembrava un pomeriggio in cui si decretava solo la fine di una pianta, poi invece è stato un momento educativo, soprattutto per le nuove generazioni per il rispetto per l'ambiente, per la conoscenza delle proprietà di ogni pianta e per l’omaggio che con i fiori, si può compiere producendo un gesto di solidarietà e civiltà. (g.m.s.)

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