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La risposta alla legge Gelmini sono le «scuole del territorio»
06 novembre 2008 alle 09:23:34


OLLOLAI La provocazione del sindaco Arbau

OLLOLAI. Dopo la “città territorio”, occorrerà inventare anche la “scuola territorio”.

Per combattere la cosiddetta legge Gelmini, che non lascia scampo neppure a Ollolai, con il numero attuale degli alunni, si chiuderà sia la scuola elementare che media. Il numero degli alunni è davvero esiguo, 40 nelle elementari e 35 nelle medie. Anche la popolazione è esigua ormai in quasi tutti i paesi della montagna sarda. Con questi numeri non c’è quasi scampo. Ma la chiusura delle scuole rimane comunque inaccettabile. E se giovedì scorso, sulle sponde del lago di Gusana, a Gavoi, si è discusso sullo spopolamento dei piccoli comuni, ipotizzando appunto la fondazione delle “città territorio”, martedì in un’assemblea pubblica, nella sala “Leanda” di Ollolai, si è discusso su un piano di riordino della rete scolastica.
L’assemblea è stata convocata dall’amministrazione comunale. Al grido di allarme hanno risposto genitori, insegnanti, personale Ata, dirigenti scolastici e dalle rappresentanze sociali di Ollolai, ma anche dei paesi vicini. Sessanta persone, circa, hanno seguito le relazioni esposte dal sindaco Efisio Arbau e dal preside dell’istituto comprensivo di Gavoi, Pietro Masuri. Numerosi gli insegnanti e i genitori che sono intervenuti per manifestare la propria contrarietà al taglio, con la convinzione che “non solo i disagi per i viaggi degli scolari, ma la chiusura dell’unico presidio culturale rappresenteranno il preludio allo smantellamento della comunità ollolaese”. L’assemblea ha così deciso, all’unanimità, di avviare una duplice azione: organizzare una giornata di protesta che coinvolga tutti i paesi del circondario, con una manifestazione pubblica che renda evidente la contrarietà delle comunità e, in seguito, lavorare “alla costituzione della scuola del territorio con paesi aderenti all’Unione Comuni della Barbagia”.
Per quanto attiene alla seconda azione è stato delegato lo stesso sindaco di Ollolai ad avviare un’attività di coordinamento con le altre amministrazioni dell’Unione (complessivamente otto comuni) con l’obiettivo di costruire la “scuola territoriale” che punti a risparmiare le risorse, ma anche a tenere aperti tutti i presidi scolastici nei piccoli comuni montani.
È stato annunciato che il presidente dell’Unione Barbagia, il sindaco di Lodine, Francesco Bussu, ha già chiesto all’assessore alla Pubblica istruzione della provincia di Nuoro di fissare una riunione nella quale si possa discutere sul piano provinciale riguardante l’ambito barbaricino con i soli comuni dell’Unione.
«L’unione dei Comuni della Barbagia - ha confermato Efisio Arbau - presenterà un proprio piano di riordino scolastico con l’assenso e la collaborazione di genitori e insegnanti. È indubbiamente un lavoro molto difficile - è stato la conclusione del sindaco Arbau - ma ineludibile se si vuole preservare il diritto alla scuola sancito nella carta costituzionale anche anche per la Barbagia e fortemente minacciato dalla legge Gelmini”.

GMS lanuovasardegna.it

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