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Forse è stato il ricordo del Canton Marittimo. L’idea che la Sardegna possa diventare il 27esimo cantone della confederazione elvetica potrebbe aver catapultato Ollolai, e le sue case in vendita a un euro, in cima ai desideri di un gruppo di investitori svizzeri che si sono detti pronti a comprare un’intero rione del centro storico.
E a rimetterlo in sesto. Più probabile, invece, che il desiderio sia nato osservando bellezza dei vicoli che scorrono tra le case in pietra, la tranquillità di un centro immerso nel silenzio ancestrale della Barbagia che si consuma in un panorama da sogno. Ma Ollolai non diventerà la capitale del Canton Marittimo. Proprio come l’enclave elvetica non sarà concentrata in un solo rione, come invece hanno chiesto pochi giorni fa gli investitori dopo aver contattato il Comune con il desiderio di fare spesa in Barbagia, acquistando le case che l’amministrazione ha proposto sul mercato al prezzo simbolico di un euro. Un’idea per combattere il fenomeno dello spopolamento ma anche per ristrutturare un’area che racconta la Sardegna dei tempi andati, quella più autentica e più affascinante.
La risposta. «Ci fa piacere che la nostra proposta abbia riscosso tanto favore e sia arrivata addirittura oltre i confini nazionali. Ma, per quanto si possa essere soddisfatti, non è pensabile vendere un intero vicinato così, su due piedi», spiega il sindaco, Efisio Arbau, «le case ci sono, sono in vendita sempre a un euro, ma saremo noi a dare l’avallo a tutte le operazioni immobiliari». Anche perché, l’obiettivo era riscattare le sorti del centro storico, non creare un enclave svizzera in terra di Barbagia: «Con pretese meno esose se ne può parlare sicuramente. Come ne stiamo parlando con possibili acquirenti russi e polacchi che hanno deciso di comprare alcune delle nostre case. Alcuni di loro sono arrivati a Ollolai navigando su internet perché il nostro annuncio è stato tradotto in polacco e in cirillico», spiega ancora Arbau. I russi, poi, sono una presenza costante sulle coste e potrebbero allungare lo sguardo fino ai pendii, meno conosciuti ma altrettanto affascinanti.
La disponibilità. A parte gli interessi esotici il progetto che coniuga la lotta allo spopolamento con la valorizzazione del patrimonio architettonico procede, anche se a piccoli passi: «Le domande dei possibili acquirenti sono trenta ma le case a disposizione appena quindici», spiega ancora il sindaco, «anche se contiamo di metterne assieme almeno un centinaio su cui non possiamo ancora contare per questioni legate alle divisioni della proprietà tra i familiari». Questioni che dovrebbero risolversi, prima o poi. Nel frattempo le case che hanno cambiato proprietà sono appena due.
Una è quasi pronta a ritornare abitabile, i lavori di ristrutturazione sono quasi terminati, l’altra è più indietro ma entro pochi giorni il nuovo proprietario dovrebbe presentare il progetto di restauro mentre i lavori sono stati previsti per la fine dell’estate.
Il decalogo. «Due case non sono molte ma il progetto è appena entrato nella fase operativa», commenta Efisio Arbau, «poi abbiamo cercato di far slittare gli altri contratti per continuare a fare pubblicità a un progetto che non può prescindere da alcuni paletti».
Chi arriverà a Ollolai sarà tenuto a rispettare regole precise: «Abbiamo appena approvato il Piano particolareggiato del centro storico, e anche il Piano colore per gli edifici. Le case sono in vendita ma il centro storico non è terra di conquista», ha concluso il sindaco.
Di Claudio Zoccheddu fonte: lanuovasardegna online