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Disabili al lavoro negli orti incolti
12 settembre 2011 alle 10:31:52


Decolla “Terra Madre”,

<_div align="justify">Iniziativa a Fonni, Gavoi, Lodine, Mamoiada, Sarule, Ollolai, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli e Ottana
<_div align="justify">  <_div align="justify">Decolla “Terra Madre”, progetto di inclusione sociale per 20 disoccupati Venti persone disoccupate e iscritte alle liste speciali per il collocamento dei disabili individuate con una selezione pubblica hanno iniziato un percorso di formazione e inserimento lavorativo denominato “Terra madre: sentieri, orti, campagne d'inclusione”. Il progetto, finanziato con 216 mila euro dal Fondo sociale europeo è stato promosso dai Cesil (Centro servizi inserimenti lavorativi) di Gavoi, Fonni e Mamoiada; dai Comuni di Fonni, Orani, Sarule, Ollolai, Mamoiada, Oniferi, Olzai, Lodine, Gavoi, Ottana e Orotelli e dallo Ial-Cisl. L'iniziativa punta al recupero delle campagne abbandonate, ravvivando anche la cultura dell'orto di famiglia, sull'onda anche di un ritorno alla campagna provocato dalla crisi economica. La fase operativa è iniziata lo scorso giugno con le attività di orientamento e prosegue con la formazione dei venti beneficiari che poi saranno divisi in due gruppi per formare operatori dell'agricoltura biologica e addetti alla realizzazione e manutenzione di aree verdi e giardini.
Entro il mese i disabili concluderanno il periodo di formazione (160 ore d'aula e 90 di stage) e quindi opereranno grazie a una piccola borsa di studio in aziende agricole e in imprese che si occupano della cura del verde per la fase dell'inserimento lavorativo che durerà un anno.
<_div align="justify">  <_div align="justify">Il progetto “Terra Madre”, in linea con il programma europeo “Ad Altiora” prevede anche un'attività transnazionale di scambio delle rispettive esperienze fra paesi europei nell'inclusione e l'inserimento dei disabili, coordinata da un partner internazionale, la Cocemfe-Asturias (Confederazione di persone con disabilità fisica), con sede nel Principato delle Asturie (Spagna). Il programma del progetto prevede anche una visita di studio di tutti i soggetti coinvolti nelle Asturie per vivere direttamente l'esperienza messa in campo e verificarne l'impatto sul territorio in termini qualitativi e quantitativi e un seminario da tenersi presso il Comune capofila del progetto. Infine è prevista anche una fase di accompagnamento al lavoro e consolidamento dei risultati che sarà seguita dagli operatori dei Cesil e un convegno per rendere pubblici i risultati raggiunti.
Francesca Gungui
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