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OLLOLAI. Il 2017 porta a Ollolai il primo atto anti spopolamento. Proprio così. L’ufficio tecnico del Comune ha infatti rilasciato il 3 gennaio scorso il via libera a Vito Casula per la ristrutturazione del rudere di via Eleonora d’Arborea. Ordinaria amministrazione penseranno i lettori, se non fosse che questa è la prima concreta azione verso l’avvio effettivo del primo progetto nato con “case a un euro”.
Vito Casula infatti, altri non è che l’imprenditore di Calasetta in pensione che, approfittando della disponibilità di un rudere al prezzo simbolico di un euro da parte del Municipio ollolaese, ha preso l’impegno di ristrutturarlo, quindi recuperarlo, e riportarlo ai fasti di un tempo, facendone una casa dove trascorrere le sue vacanze in montagna.
Il comune di Ollolai, ha di fatti applicato una legge regionale del 2015 presentata proprio dall’allora consigliere regionale ollolaese Efisio Arbau che ora guida il Comune barbaricino. «L’applicazione di questa legge, oltre della volontà degli amministratori, ha bisogno anche della volontà dei proprietari dei tanti ruderi che affollano i nostri centri storici – spiega il primo cittadino – Sono loro che cedono al Comune, liberandosi di un'incombenza non da poco: spesso devono mettere in sicurezza queste case, pagare tributi. In questo modo si liberano di una eredità che può essere pesante.
Da lì, i compratori si impegnano a ristrutturarle entro tre anni». A Ollolai, oltre a Vito Casula, hanno comprato anche due fratelli originari del paese. Per loro, a differenza dell’imprenditore di Calasetta, non c’è stato bisogno di procedere ad autorizzazioni particolari per ristrutturare la casa, perchè non ne hanno modificato l’assetto, ma solo apportato migliorie adattandola ai loro bisogni: era comunque una casa che rischiava di diventare un rudere. Per Vito Casula, è diverso. La casa in granito, posta su due piani, ha bisogno di essere ricostruita dalle fondamenta, ovviamente nel pieno rispetto dei vincoli del centro storico.
«Avevo intenzione di comprare una casa in Barbagia – commenta Vito Casula – perchè frequento da anni questa zona con amici. È stata un’occasione sapere che a Ollolai potevo avere questa possibilità, e subito mi sono attivato con la mia famiglia per procedere all’acquisto». Sia il recupero di questo immobile che il miglioramento della casa in via Satta, quella dei due fratelli emigrati, proveranno a smuovere lo stallo economico dovuto alla crisi che ogni paese dell’interno vive: progettazione, imprese e materiali sono affidati agli operatori economici locali.
«L’augurio – conclude il sindaco – è che a Vito Casula e ai due giovani, seguano tanti altri progetti e opere di recupero: sono più di 40 le richieste di acquisto delle case, anche dall’estero. Speriamo che ad esse segua concretezza come per questi due immobili».
fonte: la nuovasardegna.it