Ollolai. Ragioniere capo perde la causa sull'unificazoione dei servizi

Dopo tre anni di processo si conclude la controversia che ha visto il ragioniere capo chiamare in giudizio il Comune di Ollolai. La decisione è arrivata con sentenza del giudice di lavoro del Tribunale di Nuoro, Elisa Marras, dello scorso quattro marzo. Oggetto della contesa la decisione del sindaco, Efisio Arbau, di non confermare la responsabilità del settore finanziario al ragioniere con la modifica degli uffici e dei servizi e la "riforma" della struttura organizzativa del personale all'interno del comune.
In poche parole, anche in piccole amministrazioni come quella di Ollolai con circa dieci dipendenti, la struttura organizzativa può prevedere tre settori e tre responsabili, con conseguenti indennità ed è su questo “può” che si sono innescate le controversie con gli ex responsabili.
Il Comune ha, infatti, deciso di non confermare i tre responsabili e di procedere all'accorpamento in un unico settore ed in un unico responsabile la guida della macchina amministrativa. Il sindaco in sostanza, avvalendosi di norme sul contenimento della spesa pubblica, ha tenuto per sé le tre responsabilità, naturalmente a costo zero per le casse comunali.
«Quando sono stato eletto nel maggio del 2005 - ricorda il sindaco Efisio Arbau - abbiamo pensato di partire dall'organizzazione degli uffici per rendere più efficiente la macchina amministrativa e risparmiare risorse di tutti i cittadini. La sentenza del Tribunale di Nuoro ci conferma solo la legittimità della nostra azione, poiché dal punto di vista politico-amministrativo i risultati del riordino sono sotto gli occhi di tutti. Con le risorse liberate - precisa Arbau - abbiamo concorso a programmi locali quali l'abbattimento del costo della tassa rifiuti ai pensionati, il bonus bebè per i nuovi nati ed un contributo di mille euro a tutti gli universitari. Certo non è molto e non è risolutivo, ma il buon esempio con il contenimento delle spese è un buon punto di partenza non solo per le famiglie ma anche per gli enti pubblici". La giustizia sembra, per una volta almeno, benedire le buone prassi».
fonte unionesarda.it

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