Settecentomila euro per strade e sociale

OLLOLAI. Il consiglio comunale di Ollolai ha affrontato, nell’ultima seduta ben otto argomenti. Ma soprattutto ha approvato il conto consuntivo 2006, dibattuto sullo stato di attuazione del programma e ripartito i fondi dell’avanzo di amministrazione. Su quest’ultimo punto è stato approfondito il dibattito, dopo la relazione del sindaco, Efisio Arbau e le dichiarazioni dell’assessore ai servizi sociali, Pina Columbu, all’ambiente, Giovanni Michele Mazzette e alla cultura, Gabriella Bussu. L’importanza della seduta e della discussione, alla fine, ha avuto evidenza nel grande lavoro svolto dall’amministrazione comunale nel mettere ordine al sistema finanziario e nella certificazione conclusiva di un avanzo di amministrazione ammontante a ben 766 mila euro.
«Un importo certo e non fittizio - ha dichiarato il sindaco Arbau - ricavato a seguito di un duro lavoro a ritroso negli per l’accertamento dei residui». Dopo l’accertamento dei fondi disponibili si è proceduto alla programmazione attraverso una ripartizione relativa ai primi 600 mila euro.
È stato deciso che: 3 mila euro verranno destinati per la realizzazione del gonfalone, ancora inesistente e necessario per dare un segno distintivo alla comunità; 25 mila per finanziare il piano investimenti per gli impianti sportivi; 50 mila per il pagamento degli arretrati ai dipendenti comunali che da circa sette anni non percepiscono il fondo incentivante dovuto per legge; 40 mila per l’istituzione di un fondo per progetti in campo sociale; 6 mila per l’informatizzazione degli uffici; 8 mila per la manutenzione dell’edificio scolastico; 30 mila per la realizzazione di uno spazio coperto nel cimitero per le condoglianze; 80 mila per la ristrutturazione dell’edificio adibito ad ambulatorio; 48 mila per la sistemazione della segnaletica stradale e della toponomastica; 40 mila per le strade rurali e 90 mila per quelle del paese. «Si tratta di un programma articolato - ha detto Arbau - che intende supplire a quelle esigenze del paese che difficilmente possono essere colmate con progetti di respiro regionale».

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