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Il Comune abolisce l'Ici per bar e prime case
01 aprile 2008 alle 12:01:00 IT - OLLOLAI 2008

Mentre tutte le amministrazioni continuano a lamentarsi per i bilanci esangui che costringono i comuni ad aumentare la pressione fiscale, a Ollolai si riesce a far quadrare i conti.



Il bilancio di previsione approvato nei giorni scorsi, infatti, è ancora una volta attento alle fasce più deboli. Ecco allora che vengono confermate le agevolazioni sull'Ici e la detrazione sulla Tarsu per i pensionati. Ma quest'anno si è andati oltre guardando anche a chi il lavoro non ce l'ha e alle giovani coppie.
«Anche quest'anno - spiega Giovanni Cottu consigliere con delega per il Bilancio - abbiamo seguito lo spartito della bozza dell'anno scorso con la conferma delle imposte finanziarie storiche per i servizi e le funzioni del comune, nonché il raddoppio della detrazione sull'Ici che lo ha di fatto abolito nella nostra comunità di sole prime case e per i Zilleris, i nostri centri culturali». Confermata anche la detrazione sulla tassa dei rifiuti che interessa come lo scorso anno «gli uomini ultrasessantacinquenni maschi e le signore ultrasessantenni che potranno contare su un risparmio del 26 per cento».
Le novità di quest'anno sono state riservate «alle giovani coppie - sostiene Cottu - con la previsione di un fondo per le agevolazioni di circa 15 mila euro e alla lotta alle povertà estreme con un fondo di 21 mila euro. In quest'ultimo caso si predisporrà un bando per l'assegnazione di un reddito minimo garantito ai soggetti a rischio povertà». Si segue insomma l'imput dato dalla finanziaria regionale che garantisce un reddito di cittadinanza ai disoccupati e inoccupati che renderanno un servizio alla comunità. Il bilancio che è stato approvato con i soli voti della maggioranza (la minoranza ha votato contro) è secondo Giovanni Cottu «attento alle istanze sociali delle categorie più deboli, ma che in generale incide per la diminuzione del carico fiscale generale e mette a punto anche una serie di opere pubbliche di notevole rilievo».
MICHELE ARBAU

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